sabato 27 luglio 2013

The Walking dead (1° stagione): siete pronti per l'arrivo dell'Apocalisse?

Salve telefilmici!
Questa sarà una recensione un pochino speciale, perchè si tratta della mia prima collaborazione: con una persona che stimo e adoro, la mia Amata Cecilia . La nostra idea si basa su una recensione incrociata
telefilm sul mio blog e della versione cartacea su Viaggiatrici immobili, che vi consiglio di visitare dopo aver letto questo blog, per poter avere un quadro completo della serie.
Ma passiamo all'argomento, come forse avrete intuito già per il fatto di aver citato un fumetto: l'apocalittico mondo di The Walking Dead.

Di base avevo già idea di iniziare con questa recensione come prima serie tv perchè è stato il motivo per cui mi sono riappassionata, mi ha rintrodotto in questo tunnel (si, esattamente un tunnel da cui ormai non ne uscirò più probabilmente!) che è il meraviglioso e vario mondo delle serie tv.
Prima di partire con la vera e propria recensione, vorrei darvi due nozioni di base, per orientarvi sulla suddivisione che vorrei operare per parlarne agilmente: Trama, Personaggi, Altri elementi e Conclusioni.

Credo sia la cosa migliore, per rendervi più scorrevole il tutto. Non essendo esperta di cinema, doppiaggio e recitazione non posso fare una recensione competente e completa (ormai l'avrò ripetuto fino alla nausea
questa cosa), quindi questa suddivisione mi è comoda anche a me che sono inesperta, per dividervi e spiegarmi il mio pensiero, cercando di analizzarlo al meglio per tutti voi lettori.
Partiamo dalla prima stagione, composta di 6 puntate uscite nel canale AMC il 31 ottobre 2010 e in italia il 1 novembre 2010 su fox!
Progettata dal regista Frank Darabont (che ha diretto film come "Il miglio verde" e "the majestic") e dal produttore esecutivo nonchè scrittore del progetto e della serie a fumetti Robert Kirkman, essa si discosta dall'opera cartacea per alcuni elementi, che potrete voi stessi confrontare più avanti leggendo le nostre recensioni.Sinora si contano 3 serie complete e una 4 stagione in arrivo ad Ottobre
di quest'anno. Prima di iniziare vi dò un ultimo avvertimento: La recensione conterrà parecchi SPOILER (riguardanti solo la prima stagione), quindi vi consiglio di leggerlo dopo averla vista per non
rovinarvi nulla.

-Trama: Allora, già le prime scene mi hanno colpito subito, con Rick Grimes (Andrews Lincoln) e la ragazzina zombie, l'ho trovata una scelta estrema e d'impatto per mostrarci l'atmosfera della storia, forte e drammatica. La bambina, che lo stesso Rick credeva fosse ancora viva... e la sua delusione nel
vedere che era uno zombie. Lo sparo. E poi ci fa fare un passo indietro, al momento quando il nostro sceriffo viene colpito in una sparatoria e va in coma, con il relativo risveglio. Una scelta che ho apprezzato, anche se avrei preferito che rendessero l'idea dell'improvvisa apocalisse, mostrandoci il momento in
cui comincia a diffondersi il panico (e che nello spin-off, che recenserirò a breve, ci mostrano parzialmente), che con il coma di Rick viene più smorzata,proiettandoci ormai in un mondo vuoto, senza nessuno.
E' insieme a Rick che scopriamo questa nuova terra devastata, mentre cerca di raggiungere i suoi familiari, e conosciamo due nuovi personaggi, che mostrano i primi minimi segni di umanità: Morgan e suo figlio Dwayne che lo curano (ricordiamoci che era uscito dal coma, con una medicazione ormai putrida e il
grandissimo rischio di morire se non fosse stato medicato nuovamente) ma si mostrano anche titubanti per la sua ferita, temendo che fosse stato infettato anche lui, quindi anche la paura per qualcosa di sconosciuto, che si annida subito nei loro pensieri.
La sua speranza di ritrovare sua moglie e suo figlio salvi mi ha
commosso, è stato di una perseveranza unica e anche abbastanza lucido in
breve tempo, fattore interessante, considerando il modo in cui si è svegliato. Informato da Morgan che probabilmente si saranno rifuggiati Atlanta, quindi parte prima con la sua auto della polizia, e poi con un cavallo (e bene si, proprio un cavallo!), e arriva in città che purtroppo è in mano agli erranti, e
lui stesso rischia la morte, per il rumore di un elicottero (che non si comprende sia il frutto della sua immaginazione o meno) che richiama tutti i mangiauomini verso di lui.
Si salva momentaneamente. rifuggiandosi dentro il carro armato (sappiate che queste grandissime botte di culo solo lui e pochi eletti le avranno nella serie) senza sapere bene come scappare. Sempre la proverbiale fortuna che lo aiuta a fuggire da quella trappola di metallo, con l'aiuto di uno spettatore casuale che assiste a tutta la scena: Glenn Rhee (Steven Yeun) che lo porta dai suoi amici, prigionieri dentro il centro commerciale. Il nostro eroe non riuscirà a riposarsi nemmeno qui, visto che dovrà scongiurare una crisi all'interno di questo nucleo di sopravvissuti: uno di loro, Merle Dixon (Micheal Rooker) che
inizierà a sparare all'impazzata preso dalla droga che si era pippato poco prima, e fermato da Rick, ammanettato sul tetto e sorvegliato da T-Dog.
E'una parte che ci permette di vedere come si creano i primi contatti tra un gruppo di esseri umani e il nuovo arrivato, insieme al confronto con quello che intanto sta succedendo nel campo, dove scopriamo che li aspettano degli altri amici, e dove vediamo si troveranno la moglie e il figlio di Rick.
Bloccati dentro il centro commerciale con 100 bocche da sfamare che, insistenti, cercano di entrare per fare uno spuntino con il malcapitato gruppo, devono trovare un mezzo per fuggire. Il modo in cui si ingegnano per salvarsi, credo sia al limite della genialità e dell'orrore della mente umana: ricoprendosi delle interiora di un'errante che hanno ucciso poco prima e cercando di imitare il loro andamento per recuperare un camion poco distante e lasciare quel luogo di morte tutti insieme; non ho potuto non sentire un conato di vomito salire, e i brividi dietro la schiena che ancora oggi provo a vedere e sentire il corpo di quel malcapitato fatto a pezzi e poi usato come una crema abbronzante sui loro camici. la chicca è stata la collana con l'intestino, veramente chic!
Non mi sarei mai e poi mai aspettata di vedere il cambiamento del tempo così improvviso, con la pioggia che dura giusto il tempo per rivelare l'odore così vivo delle loro carni che quelle bocche familiche tentano di impadronirsi in fretta.
Comunque riescono a fuggire, anche se lasciando Merle per errore sul tetto, senza alcuna speranza di fuggire.
Il ritorno nell'accampamento e il ritrovamento della famiglia è stato
un momento bellissimo e intenso, ha fatto emergere conflitto (nascosto agli occhi di tutti) tra sua moglie Lori (Sara Wayne Callies) e il
suo migliore amico Shane Walsh (Jon Bernthal), che avevano una relazione, troncata da lei che odia il giovane poliziotto che le aveva mentito sullo stato del marito. Questo sarà uno dei punti che svilupperà la trama in queste due serie, e che dimostrerà come i personaggi si portino dentro sciocchezze sentimentali
che in quelle situazioni sarebbero impensabili.
Il ritorno in città avviene insieme a Daryl (Norman Reedus), il fratello di Merle, che vuole recuperarlo, ed è un episodio pieno di avvenimenti con il rapimento di Glenn e il confronto con un nuovo gruppo, e problemi all'interno di quello di cui ora il nostro eroe fa parte, Jim che impazzisce, Shane che è sempre più arrabbiato dal modo in cui viene trattato da Lori e l'assalto nell'accampamento, per la mancanza degli uomini per difenderlo: ecco, la quarta puntata è stata questo,un concentrato di emozioni ancora di più rispetto alla prima, per questo l'ho considerata forse la puntata più bella della prima stagione!
Andrea e Amy "trasformata"
La morte di alcuni personaggi, come quella commovente di Amy, la sorella di Andrea (Laurie Holden) che ci ha anche mostrato dal "vivo" (perdonate il gioco di parole inadeguato) come avviene la trasformazione da morti a  erranti.
La parte del viaggio per la speranza, verso il centro controllo malattie
e la sua esplosione ha dato la sensazione quasi della morte di qualsiasi pensiero positivo, ma Rick non si arrende. E, vedendo l'espressione dopo aver sentito quello che il dottore gli rivela all'orecchio, lascia sempre di più capire che ha un ruolo da leader e porterà tutti i pesi maggiori nella serie. La parte del centro controllo delle malattie ci spiega anche dal punto di vista scientifico come avviene la trasformazione, anche se non ci rivela nè come è nato il morbo e se mai avrà fine...l'ho trovato un ottimo modo per concludere la stagione, lasciandoci in sospeso, con l'idea del continuo viaggio per la sopravvivenza.

-Personaggi: insomma, finalmente sono giunta alla parte che francamente preferisco, le mie impressioni sui personaggi. Qua ho molto da dire, visto che sono in molti e ognuno di loro ha un evoluzione diversa, ma cercherò di essere breve con i principali soprattutto, o comunque i personaggi chiave della storia! Partiamo con Rick Grimes, il nostro protagonista, risoluto che non si arrende mai, pronto ad affrontare qualsiasi cosa e mostrandosi fin da subito portato per fare il leader, con le giuste doti di fermezza e di organizzazione del gruppo. Buono fino al midollo, distratto, non si accorge della situazione di tensione che prova Shane nei suoi confronti, avvertita da altre persone come Dale. Certo, probabilmente Rick era così prima dell'apocalisse, e il fatto di non aver visto tutte le stragi che tra la tv e la visione diretta delle morti (ricordiamoci che Rick non assisterà all'attacco all'accampanento, se non a metà quando ormai i suoi amici saranno stati già morsi) e probabilmente tutti questi fattori incidono sul suo modo da vedere che in alcuni casi sembra fin troppo ingenuo e idilliaco, come se non si rendesse conto di quello che accade. Però è ammirevole tutto questo coraggio e speranza che emana quest'uomo in questo mondo che sembra arrivato ormai alla fine, la sua perseveranza nel portare in salvo la sua famiglia e nel non abbandonare nessuno. Al suo contrario abbiamo Shane, pratico e
spietato, che oltre a vedersi portar via dal vecchio amico il ruolo di leader, si vede portare via la donna che ama, e questo lo inizia a far arrabbiare soprattutto verso la fine della stagione. Vediamo i primi semi di una follia che si anniderà oscura nella sua mente, ad esempio mentre punta il fucile contro di Rick, e viene scoperto da un Dale inorridito. E' l'altra faccia della medaglia e mi piace questo suo ruolo perchè si bilancia perfettamente con Rick.
Lori si dimostra una donna forte che cerca di sostenere la situazione, quando è la più debole di tutti. Deve sempre fare affidamento su un uomo, che sia Shane o Rick, e appena abbandona Shane lo tratta malissimo. Capisco che ha mentito (per quanto Shane non sapeva come portare via Rick dall'ospedale), ma lei giudica veramente con troppa severità quel cristiano. Va a fare baldoria con Shane lasciando il ragazzino con gli altri, l'ho trovata disgustosa per questo, è un personaggio proprio che non mi piace.
Glenn è un ragazzino, incosciente e spericolato, spaventato si, ma quando si butta in qualche azione la fa senza problemi, come se fosse un gioco per lui. E' l'unico che ha trovato questo modo di vivere per poter affrontare al meglio la situazione e mi ispira molta simpatia per questo.
Andrea è la vera donna forte del gruppo, quella che nonostante le debolezze prova a farsi avanti, la prima che prova ad usare una pistola e che è sempre tra le prime file per difendere il gruppo. La morte della sorella la porta a chiudersi in se stessa e infine decide di morire nell'esplosione della base, ma Dale
la costringe a rimanere in vita anche se per lei ormai questa esistenza non ha molto senso, ora si sente sola senza la sua piccola, delicata e allegra sorellina Amy.
Dale è il vecchio saggio del gruppo, che prova a mantenere leggerezza nel morale di tutti facendo un pochino da padre premuroso e un pochino da severo maestro, soprattutto per le due donne del gruppo, Amy e Andrea, vedendole come sue figlie. Silenzioso osserva tutti, Nel suo scrutare è anche il primo che si accorge che Shane ha qualche problema con Rick e comincia a essere molto sospettoso nei suoi confronti.
Carol e T-Dog sono dei personaggi di contorno, come Jim, Sophia e Carl che in realtà non hanno un grandissimo peso nella storia, ma servono a rendere più vario il gruppo.
Merle e Daryl Dixon
Ora vorrei analizzare due personaggi che compaiono solo nella serie tv, Daryl e Merle Dixon. Sono due fratelli, Merle è il maggiore più spavaldo e sfrontato, e Daryl lo schivo e scontroso, il più piccolo.
Su entrambi è stato creato un videogioco, The walking dead survival instict, che mostra la loro storia prima di unirsi al gruppo.
Sono due personaggi estremi e ribelli, che difficilmente si integrano nel gruppo, soprattutto Merle che è sbruffone, razzista e cinico. Questo suo atteggiamento lo porterà a litigare con il gruppo e ad essere ammanettato da Rick. E' un personaggio che da una scossa nella situazione (nel caso del centro commerciale già molto disperata) ma molto pesante e ripetitivo, più di una volta avrei voluto zittirlo! Rimane sul tetto perchè T-Dog fa cadere la chiave, e la scena quando inizia a delirare pregando qualsiasi divinità che lo possa aiutare è un esempio di come la follia, la paura di morire e un insolazione possano portare a cambiare un uomo tanto duro e forte. Ma poi si riprende, imprecando contro Dio e contro tutti,  e capisce che solo lui da solo può salvarsi, ci mostra come sia disposto a tutto per non diventare la cena degli erranti. Anche a tagliarsi una mano, fermare il sangue bruciando la ferita e cercare di sopravvivere da quell'inferno, pieno di rancore per il gruppo che l'ha abbandonato.
Daryl è più taciturno, forte e scorbutico. Vuole salvare il fratello, ma non riesce a trovarlo e rimane stranamente con il gruppo. Mi sarei aspettata che si vendicasse, ma invece non fa nulla. Anzi, rimane nel gruppo ed è anche di grande aiuto per la sopravvivenza, dotato di grandi capacità nella caccia, per
orientarsi nei boschi e per creare strategie, è un elemento importante del gruppo, anche se si tiene distante da tutti nei rapporti umani. Ho interpretato questa sua scelta di rimanere con Rick e gli altri (e al momento di non cercare vendetta) come una scelta logica: da solo avrebbe poche possibilità di sopravvivere, seppure è molto forte; decide di restare molto probabilmente solo perchè gli conviene. Un personaggio che affascina fin da subito questo Daryl, e ora che ho analizzato lui e Merle, posso affermare che il loro inserimento è stata una scelta interessante e mi è piaciuto, perchè apprezzo quando si cerca di creare delle differenze in una trama ripresa da un opera cartacea, inserendo dei nuovi aspetti che incuriosiscono anche chi conosce l'altra versione.
Al centro per il controllo delle malattie
-Altri elementi: Parlando di inquadrature, musiche e atmosfere direi che sono riusciti a fare un buon lavoro, inquadrature agili e che non si disperdono nello spazio, con anche un tocco di oscurità che crea ancora più "dark" le puntate. Ottime anche le scene di combattimento, dei morsi e dei graffi da parte degli erranti, resi in modo non esagerati e anzi molto realistici. Ammetto che la scelta delle 6 puntate mi ha lasciata con l'amaro in bocca, hanno dovuto condensare tutto in poco spazio, questo ha permesso che la sceneggiatura procedesse velocemente, ma secondo me penalizza nella conoscenza degli sviluppi tra i rapporti dei personaggi prima dell'arrivo di Rick, e cose simili, che vengono solo accennate a malapena in piccoli flashback. Spero che per alcuni ci sia modo di vederli bene a parte rispetto alla serie, come nello spin-off della famosa "bicycle girl", lo zombie del primo episodio,quella vicino alla bicicletta che ruba Rick e che, prima di lasciare la sua città, torna ad uccide per pietà. Il momento del loro incontro, in cui lui la guarda è uno dei più intensi e belli, che dimostrano molto di più in quel suo sguardo carico di compassione per quella creatura strisciante, più di quanto farebbero mille parole.
Altra cosa da apprezzare nella serie è che si discosta dai soliti Z movie, che non è basato sulla paura e basta, sul lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, sul mostrare le morti più splatter e sanguinolente che esistano, ma qua la storia e i personaggi vengono analizzati, vengono mostrati i vari caratteri e atteggiamenti umani in questa situazione, i rapporti nel gruppo, come cambiano le persone e si confrontano con gli altri. E trovo che siano riusciti in pieno, facendoci amare e odiare i personaggi e appassionare alle loro storie, senza banalizzarlo nè rendere nulla superficiale o lasciato al caso. Il trucco degli zombie è bellissimo, ogni volta che ne vedo uno mi vengono i brividi, talmente sono realistici nelle loro ferite, pelle putrefatta, ossa e muscoli lacerati. Ultimo appunto prima di passare alle conclusioni, riguarda il titolo: The Walking Dead, che in italiano dovrebbe essere all'incirca "la morte che cammina" (fortunatamente non  lo hanno tradotto). Un titolo forse leggermente banale, ma di grande impatto e bellissimo per il sottile filo conduttore che lo collega con lo stesso modo in cui, in americano, vengono chiamati questi zombie: Walkers. Non Zombie, ma Walkers. Nel doppiaggio italiano purtroppo questa cosa manca, solo alcuni sottotitoli hanno tradotto questa parola con il termine "erranti" che ho trovato appropiata come denominazione, originale come lo stesso telefilm in cui viene usata.

-Conclusione: Nel complesso direi che è un buon telefilm con personaggi e situazione veritiere per almeno il 90% delle scene, mi ha appassionato e coinvolto nella sua trama, nei suoi protagonisti e lasciato con il fiato sospeso più volte. E per me, che ero una grandissima fifona, non ha spaventato nemmeno troppo, è stato rimarcato più il lato thriller che quello horror, e questo mi ha permesso di potermelo gustare per bene. Quindi, pur se breve, posso dare un bel 7 e mezzo/8 su 10 a questo telefilm, ottima premessa per uno sviluppo interessante della trama.
Scusate se mi sono dilungata purtroppo è difficile limitarsi quando si parla in modo completo di un opera simile... posso dirvi che, se sarà necessario, creerò delle altre discussioni per evitare di rendervi troppo pesante la lettura, se leggendo questa recensione vi lamentaste di questa cosa.
Ed ora che avete terminato la lettura, vi invito nuovamente a dare un occhiata a questa recensione sul fumetto qui sopra  per poter tirare da soli le somme, preferenze e cose che non vi sono piaciute del mondo di The Walking Dead.
Insomma, chiunque abbia letto sino qua e abbia confrontato le nostre recensione, veramente un grandissimo grazie. Speriamo che la nostra idea di una recensione incrociata tra i due blog vi sia piaciuta, e speriamo di ritrovarvi quando tratteremo la prossima stagione!
Se volete dirci la vostra su questa serie potete commentare qua sotto e sul suo blog, siamo liete di scambiare opinioni e pareri con voi.
A presto!!!
CharmingWhite <3




giovedì 4 luglio 2013

I giorni della Luna di Sangue

Vicolo cieco. La ragazza dalla lunga mantella color scarlatta si volta spaventata, in cerca di un nascondiglio. Ma la bestia è più veloce, e la trova in un momento. Cammina a passi lenti, con il rumore attuito dal bianco prato, e lo sguardo fisso sulla sua preda.
Capendo di essere giunta ormai alla fine, si arrende e non cerca più di scappare. Se deve morire, vuole affrontare la morte in faccia, non dare la schiena al nemico.
Si gira piano, come se qualsiasi movimento più brusco potesse accellerare la fine. Assapora il freddo pungente della notte, l'ultima sensazione piacevole che avrebbe potuto provare. Alle spalle del suo famelico rivale brilla sinistramente la luna vermiglia. 

Si ferma ad osservarlo la creatura. Ha occhi grandi, gialli e penetranti.
"Vieni via con me, Valerie" le dice piano.

Bentornati a tutti!
Questa piccola intro spero sia servita per farvi entrare in minima parte dentro l'oscuro mondo dove voglio condurvi questa volta. Cappuccetto Rosso Sangue. Film del 2011 diretto da C. Hadwicke, ispirato alla favola di Cappuccetto rosso, con dei toni più dark. Il mio intento è di trattare del paragone con il libro, uscito in quello stesso anno da S. Blakley-Cartwright, basato sulla sceneggiatura del film che è stata scritta da D. L. Johnson.
Per mia fortuna ho potuto reperire il libro da una mia amica, che non ringrazierò mai abbastanza per avermelo fatto leggere, in realtà Cappuccetto Rosso è abbastanza legata alla mia infanzia quindi poterlo leggere e vedere il film in cui è protagonista Amanda Seyfried, la mia attrice preferita è stata una gioia per me.
Prima di fare dei paragoni, vorrei premettere che purtroppo non posso parlarne senza fare spoiler, ovviamente. Chiunque volesse vedersi il film (e anzi, a maggior ragione consiglio di leggersi il libro) è meglio che termino qua la lettura, e la riprendano appena lo hanno visto.
Tanto per iniziare il film inizia dalla seconda parte del libro. Vengono mostrate varie immagini a cui inizialmente non si può dare un senso, sembra un passato lontano, ma solo leggendo il libro ho compreso veramente che si trattavano dei pensieri della protagonista, i suoi sogni. Come lei e il suo amato che camminavano in lande isolate, con il suo splendido mantello che svolazzava al vento. Questo secondo è la più grande pecca del film: non ti mostrano l'inizio, e la morte di un personaggio come Lucie, la sorella di Valerie (la protagonista), allo spettatore viene vista in modo marginale. Ma nel libro Lucie viene presentata e si vede bene il rapporto con la sorella e con la madre.
Henry e Peter
Hanno eliminato un personaggio secondo me importante per capire la storia e la stessa Valerie. Il suo confronto con lei ci fa comprendere subito i lati della protagonista, e la sua dolcezza e solarità ci intenerisce, e la sua morte non può non colpire, anche se uno già la conosce. Henry è l'altro grande penalizzato del film, messo in secondo piano, quando nel corso di tutta la vicenda che si sviluppa lo conosciamo veramente. Forse si rivela più buono, gentile e puro di qualsiasi personaggio, al pari di Lucie. E' forse troppo ingenuo, però i suoi valori e i suoi principi ne fanno un bel personaggio. E lo stesso rapporto con Valerie, che sembra iniziare ad evolversi e si contrappone alla relazione di Valerie e Peter, tanto che la ragazza pensa di poter addirittura partire con entrambi, di non dover scegliere. Appartiene a Peter, e si avverte da quello che prova fortemente con lui, però comprende che Henry è l'unico che poteva renderla felice.
Il rapporto con le sue amiche, le loro differenze, e lo stesso modo in cui ritrova Peter e i sentimenti che prova... ecco si, queste cose mancano al film. Ovviamente sono ben compensate da un ritmo incalzante degli eventi, che ti trasporta. Il libro è molto più lento, deve esserlo per spiegare tutto, forse manca anche in alcuni punti delle atmosfere cupe che il film visivamente ti da. Ammetto che mentre leggevo, mi veniva naturale pensare alle scene del film. E devo dire che la scelta del cast l'ho approvata, ognuno è come dovrebbe essere. Come viene descritto nel libro. Valerie forse è meno forte, ma comunque la Seyfried la interpreta benissimo.
Una grande obiezione che devo dire del libro è che non ha la fine. Finisce a metà, mentre Valerie corre impaurita dalla nonna, con un bruttissimo presentimento. Non ti viene rivelato chi è il lupo, viene solo supposto possa trattarsi di Peter.Anche nel film, in quel punto, lei ha quella convinzione, che poi scoprirà errata. Da quello che so, rispetto al film dovrebbe essere un finale alternativo, interessante e di cui non dirò nulla perchè spero che possiate reperirlo per vederlo!
Ultimissima nota interessante del film: le musiche. Sono dannatamente perfette. Mi sono ascoltata la soundtrack per diverso tempo dopo aver visto il film, tanto mi aveva preso... rendono un atmosfera gotica, oscura, misteriosa e selvaggia che il regista e lo sceneggiatore volevano rendere nel film.
Insomma, direi che è necessario vedere sia il film che leggere il libro, perchè appunto il film mostra il finale,e il libro l'introduzione necessaria per entrare nella storia e capire i processi che sono messi in atto nella parte principale.
Questa è la mia breve recensione di Cappuccetto Rosso Sangue, spero che vi sia piaciuta!
Chiudo qua, ci sentiamo alla prossima recensione!
CharmingWhite <3

lunedì 1 luglio 2013

Io credo nelle fate!

Siete pronti per un viaggio?

Ci troviamo a Londra, e queste sono le coordinate della nostra rotta: 

seconda stella a destra, e poi dritti fino al mattino.
Eccoci arrivati in un isola in mezzo all'oceano, con sirene, indiani e 
pirati. E a guidarci chi, se non un ragazzino vestito di verde, con 
l'odore dell'avventura, del mistero e di mille battaglie.
Vi presento Peter Pan, il bimbo che non cresce mai. E dall'altra parte 
abbiamo il capo dei pirati, un uomo che ha solcato i mari, elegante e 
raffinato, con un uncino al posto della mano sinistra. Ecco il signor 
Giacomo Uncino. 

E insieme a questi due personaggi che voglio parlavi di due film, uno dei quali è di animazione. I due film che hanno accompagnato la mia infanzia, Le Avventure di Peter Pan e Hook Capitan Uncino.
Entrambi parlano della storia di Peter Pan, le sue avventure, che vengono dalla serie di libri di James Matthew Barrie, uscite dal 1902 e che oggi sono un classico delle fiabe per bambini.
Inizio trattando del più vecchio, il cartone animato.
Uscito nel 1953, il 14 classico Disney, dove viene trattata la storia di Wendy Moira Angela Darling, una
ragazzina che viene costretta dal padre a diventare una donna adulta, non permettendole di dormire più con i due fratellini John e Micheal (Gianni e Michele nella versione italiana). Peter Pan entrerà nella loro casa per ritrovare la sua ombra, e i ragazzini partiranno con lui in una magica avventura, che li porterà a sconfiggere il perfido Uncino.
Non mi dilungo sulla trama perchè ovviamente tutti la conoscete, vorrei parlare di alcune parti che mi hanno colpita particolarmente.
Tralasciando che sono innamorata di Peter Pan sin da quando sono piccina, questa figura così libera, spensierata e che non vuole crescere mai, giocare e partire all'avventura. Un sentimento che tutti quanti abbiamo sicuramente provato una volta nella nostra vita, ed è per questo che nessuno può resistere alla sua figura. Ne abbiamo un esempio con i Bimbi Sperduti e con Micheal e John, Trilly, le sirene, i stessi indiani. Tutti risentono della forza di Peter Pan. Wendy ne è attratta, però è l'unica che mantiene un contatto con la realtà, testimoniato dal fatto che è l'unica tra i tre fratelli che si ricorda della sua mamma.
Anzi, per dirla tutta, è Peter che è attratto dalla dolcezza di Wendy, che ha questo ruolo più maturo, materno, raccontando le storie e giocando con i fratelli. Storie che incantano Peter, e a cui Trilly non resta indifferente. Prova un affetto profondo e morboso per Peter, è diventata una fatina per lui, e vede Wendy come una minaccia. Wendy è il confine stesso tra l'infanzia e l'adolescenza, vuole essere libera e spensierata, ma deve crescere, lo sa, ed ha già lei stessa un atteggiamento più adulto.
Rappresenta le due facce della medaglia della stessa isola: un luogo dove regnano i bambini, ma dove in un angolo, in mezzo al mare, un galeone pirata è attraccato, in attesa di poter sconfiggere Peter Pan, il luogo degli adulti.
Anche se in realtà l'unico che ha questo grande desiderio è il Capitano, anzi vediamo i membri del suo equipaggio che pensano ad ammutinarsi, stanchi di stare fermi ad aspettare.
Il desiderio così forte di Uncino, di vendetta per la sua mano, di terrore per il suo più grande rivale: il coccodrillo.
Una paura irrazionale, che lo accompagna sempre, che mostra il lato debole di questo personaggio.
La storia ha una trama leggera e coinvolgente, vieni trascinato con i personaggi, senti il desiderio di volare con loro tra le nuvole bianche, raggiungere l'isola che non c'è.
Peter è innocente e spregiudicato, nel Capitano ci sta la malizia degli adulti, la cattiveria che non è qualcosa con cui si nasce, ma che si forma, dura, nell'animo umano nel corso degli anni.
Uno dei momenti che mi ha maggiormente preso e quasi commossa, è stato il momento in cui Wendy parla della madre, per ricordarla ai fratelli.
"La mamma è la cosa più bella del mondo".
Sono semplici le parole che usa, ed è forse questa semplicità che incanta il pubblico, che lo commuove.
A riguardarlo ora dopo anni, mi stupisco ancora a notare le grandi scene che hanno creato per impressionare i bambini, per creare impatto e suspance alle giovani menti (perchè bisogna ricordare che è nato come film per bambini, anche se è godibilissimo anche per gli adulti). Come la scena dell'agguato degli indiani sui bimbi sperduti. Una scena che ripensando a quando la vidi da piccina mi lasciò enormemente impressionata.
E il finale così favolistico, con Peter che volta nel cielo con la nave di Uncino, e Wendy che decide di crescere, capendo che la più grande avventura è proprio quella.
Le musiche, di cui ricordavo perfettamente le parole, sono leggere e si adattano perfettamente alla visione del film.
La grafica è più vecchia, dopottutto ho avuto la fortuna (per come la penso io) di poter ammirare il VHS del 1993, che mi ha portato indietro con il tempo. Un film che non stanca mai insomma, se dovessi trovare una parte negativa, direi che è la mancanza della parte delle avventure di Peter pan, con Wendy e i suoi fratelli, il ruolo da mamma di Wendy che non è stato praticamente presentato (viene sull'isola come raccontastorie ma poi in realtà non fa nulla di tutto ciò), e gli stessi Bimbi Sperduti a malapena accennati. Avrei preferito un maggiore approfondimento, ma questo avrebbe comportato una lunghezza maggiore e un problema per la godibilità dei più piccini.
E ora, parlo finalmente del bellissimo film del 1991, con Robbie Williams, Dustin Hiffman e Julia Roberts. Un cast stellare a dir poco! Ma per un capolavoro del genere ci voleva... e poi è targato "Spielberg", mica il primo regista che passava!!
Hook Capitan Uncino, il film della mia infanzia. Ho seriamente rischiato di consumare la videocassetta nel rivederlo.
Al contrario del primo film, è veramente complicato parlarne, dovrei fare un discorso lunghissimo per quanto lo adoro, per questo penserò solo ad accennarlo, in relazione al film della Disney, e magari potrei affrontare presto una recensione SOLO per questo film.
Hook parla della storia di Peter Bunning, il nostro amato eroe che è cresciuto e ha messo su famiglia con la nipote di Wendy. Capitan Uncino, dopo moltissimi anni, lo trova e gli rapisce i figli per costringelo a farlo tornare. Ma lui non ricorda nulla, tutto quello che era stato, il grande eroe dalla calzamaglia verde, e con l'aiuto di Trilly e i Bimbi Sperduti che recupererà la memoria e affronterà il Capitano Uncino.
Rispetto al film della Disney, già come trama si discosta anche dal libro, parlando di un ipotetico futuro, con Peter che decide di crescere. Un "What If..", interessante e ben strutturato. La somiglianza con il cartone, l'ho trovata solo nell'abbigliamento di Peter e Uncino, perchè analizzando l'isola, gli altri personaggi, la nave, le scene, si presenta in modo diverso. Favolistico, più complesso e intrigante.
Mentre il film d'animazione è più leggero, trattando del tema della libertà e dell'abbandono dell'età dell'infanzia in modo meno approfondito, qua è più complesso. Non solo abbiamo un Peter cresciuto che si presenta cinico, che ha perso il bimbo (sperduto) che era in lui, che impone ai suoi stessi figli di crescere. Un Peter che si avvicina al Signor Darling da questo punto di vista. Ed abbiamo sempre Wendy come centro "materno" della storia, che vuole riportare Peter alla sua innocenza.
Qua vediamo il rapporto di Peter con i Bimbi, i suoi ricordi, ed anche il rapporto con Wendy è maggiormente caratterizzato, spiegato come amore e devozione nei suoi confronti. Forse nel cartone Disney era tralasciata un pò in secondo piano.
E poi... scene come la lotta del cibo, la canzone di Maggie, Peter che ricorda la sua infanzia. Questo è quello che mancava alla Disney. Questa magia che il film ti trasmette. Non voglio criticare e demolire il film Disney, perchè è un bel film, perchè è stato fatto 40 anni prima, con intenti, idee e modi diversi. E sono lieta che sia stato fatto Hook, ha approfondito in modo originale il grande messaggio che ci vuole lasciare questa storia: cresciamo, maturiamo, ma non dimentichiamoci mai del "Bimbo Sperduto" che è dentro di noi.
E questa è la recensione su Peter Pan, il due film della mia infanzia. dedicato a questa pellicola che lo scorso week end è stata trasmessa al cinema, quindi un tema giusto per parlare.
E nulla, spero veramente che la mia recensione vi sia piaciuta, l'ho scritta con passione e per questo potrebbe essere poco accurata e poco strutturata, cercate di capirmi.
Ci sarebbe anche il film del 2003, Peter Pan, un film ben fatto anche quello... ma non è particolarmente legato alla mia infanzia, e che non ho potuto reperire in questi giorni, per questo non ho potuto inserirlo in questa mia recensione.
Vi lascio, alla prossima recensione!
CharmingWhite <3